Acque reflue e industriali

ll Decreto Legislativo 152/2006 determina le modalità di gestione delle acque reflue. Per acque reflue si intendono tutte le acque di scarto provenienti da insediamenti domestici o industriale. Vengono comunemente suddivise in: acque reflue domestiche (“provenienti da insediamenti di tipo residenziale e da servizi e derivanti prevalentemente dal metabolismo umano e da attività domestiche”), acque reflue industriali (“provenienti da edifici od installazioni in cui si svolgono attività commerciali o di produzione di beni, differenti qualitativamente dalle acque reflue domestiche“) e acque reflue urbane (“il miscuglio di acque reflue domestiche, di acque reflue industriali, e/o di quelle meteoriche di dilavamento convogliate in reti fognarie, anche separate, e provenienti da agglomerato”).

Le norme italiane definiscono limiti legislativi di riferimento diversi in funzione della destinazione dell’acqua per tutelare sia la salute che l’ambiente; i limiti più restrittivi sono fissati per il riutilizzo delle acque reflue (D.M. 12 giugno 2003, n. 185 e Reg. UE 2020/741) e per lo scarico al suolo. Limiti meno restrittivo sono imposti per lo scarico in corpi idrici superficiali ed in pubblica fognatura.

PANORAMICA DEI NOSTRI SERVIZI

• Campionamento di acque reflue domestiche, industriali e urbane.
• Effettuazione di analisi chimiche e microbiologiche previste dalle normative vigenti tra cui: Alluminio, Arsenico, Azoto Totale, BOD, Cloro Attivo Libero, Cloruri, COD, Cromo, Ferro, Arsenico, Fluoruri, Manganese, pH, Piombo, Rame, Indice di SAR, Solfati, Idrocarburi Policiclici Aromatici, Idrocarburi Totali, Oli e Grassi, Tensioattivi ed Escherichia coli.
• Valutazione dell’eventuale grado di contaminazione presente con confronto con i limiti previsti dalle normative vigenti.